Avanza, con i tempi delle procedure previste dalla legge, il Programma speciale periferie degradate delle grandi città. La Corte dei Conti ha registrato i primi 24 protocolli di intesa, firmati il 6 marzo scorso (500 milioni di finanziamento statale), e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha firmato in via definitiva il primo Dpcm investimenti (comma 140), che
assegna ulteriori 800 milioni al piano periferie. Per gli ultimi 800 milioni, assegnati dal Cipe il 3 marzo, la delibera va alla Corte dei Conti insieme al Dpcm Gentiloni, per un via libera contemporaneo entro giugno e una firma dei protocolli di intesa con i sindaci entro l’estate.
PERIFERIE, IL BANDO 2016 E I PRIMI 24 PROTOCOLLI
Si veda questo servizio per un quadro generale sul Programma periferie. L’origine è nell’articolo 1, comma 974, della legge 28 dicembre 2015, n. 208. che ha istituito – finanziandolo con 50 milioni di euro – il «Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia», finalizzato alla «realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate attraverso la promozione di progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano, di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti, rivolti all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacita’ di resilienza urbana, al potenziamento delle prestazioni urbane anche con riferimento alla mobilita’ sostenibile, allo sviluppo di pratiche, come quelle del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e per la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano, anche con riferimento all’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati».
Il bando per i Comuni è stato approvato con Dpcm il 25 maggio, con scadenza 30 agosto per la partecipazione. Il Dpcm con la graduatoria(la graduatoria) è stato pubblicato il 6 dicembre scorso, e il 6 marzo 2017 sono stati firmati i protocolli di intesa a Palazzo Chigi (servizio) per i primi 14 progetti, quelli finanziati con i 500 milioni.
Nel frattempo la legge di Bilancio si è impegnata a completare il finanziamento di tutti i 120 progetti, stanziando gli 1,6 miliardi mancanti: 800 milioni con Dpcm Investimenti, ex comma 140, 800 milioni da fondi Fsc, con delibera Cipe. Qui sotto i passi avanti sulle due tranche da 800 milioni.
Intanto, il 4 maggio scorso, la Corte dei Conti ha registrato i 24 protocolli di intesa, firmati a palazzo Chigi da Maria Elena Boschi e Gentiloni con i sindaci il 6 marzo, e da quella data scattano dunque i termini previsti negli accordi: entro 60 giorni dalla registrazione (5 luglio) i Comuni devono «trasmettere le delibere di approvazione dei progetti definitivi o esecutivi degli interventi», comprese autorizzazioni o nulla osta se i beni sono vincolati. «Nel caso in cui, ai sensi del comma 5, l’Ente beneficiario abbia trasmesso le delibere di approvazione dei progetti definitivi, lo stesso si impegna a trasmettere, nei successivi 60 giorni dalla trasmissione dei suddetti atti, le relative delibere di approvazione dei progetti esecutivi». In caso di mancato rispetto di questo impegno il governo può revocare il finanziamento. Se invece l’impegno viene rispettato da parte del Comune lo Stato eroga un anticipo pari al 20% del valore del finanziamento statale totale.
PERIFERIE, 800 MILIONI DPCM INVESTIMENTI
Si tratta del primo Dpcm (si veda il servizio e i testi) approvato dal governo in attuazione dell’articolo 1 comma 140 della legge di Bilancio 2017, che d’altra parte indicava già con norma di legge l’obiettivo di completare il finanziamento del Programma periferie (gli 1,6 miliardi mancanti). Lo schema di Dpcm è stato approvato da Palazzo Chigi (siglato dal premier Paolo Gentiloni) il 31 marzo, e inviato al parere delle Commissioni Bilancio delle Camere, che hanno dato parere il 9 maggio. Ora Gentiloni ha messo la firma finale, e il Dpcm va alla registrazione della Corte dei Conti, che dovrà dire “sì” o “no” entro 30 giorni, quindi il decreto (entro fine giugno) andrà in Gazzetta Ufficiale. Un iter non brevissimo, dunque, e ci vorrà appunto ancora almeno un mese per sbloccare gli attesi 800 milioni di euro.
PERIFERIE, 800 MILIONI CIPE-FSC
Gli altri 800 milioni “integrativi” erano stati assegnati con delibera Cipe del 3 marzo 2017 (per la precisione 798,17 milioni), delibera che però non è stata ancora formalizzata per l’invio alla Corte dei Conti. L’intenzione di Palazzo Chigi è quella di far uscire in contemporanea le due tranche da circa 800 milioni per le periferie, risorse che vanno a integrare i primi 500 milioni stanziati con la legge di Stabilità 2016 e che vanno a completare il finanziamento statale richiesto (2,1 miliardi di euro) per i 120 progetti ammessi alla graduatoria (si veda il servizio sul Piano periferie). Ora la delibera andrà alla Corte dei Conti, insieme al Dpcm Gentiloni, per un via libera congiunto entro giugno; l’obiettivo di Palazzo Chigi è poi di firmare con i sindaci, entro luglio/inizi agosto, i 96 protocolli di intesa mancanti.
Alessandro Arona
Da: IlSole24ore, 25/05/2017
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